Almeno una volta a settimana mi arriva la telefonata o la mamma in ambulatorio col “problema del capezzolo sbagliato”.

“Signora” – mi ha detto una neomamma in lacrime giusto l’altroieri – “mi hanno avvisata che deve uscire il capezzolo per poter allattare, io ci ho provato in tutti i modi a tirarlo fuori, ma non esce!”. Il capezzolo di questa mamma era piatto e corto, ovvio che non poteva mica allungarlo, è semplicemente fatta così! Allora davvero la Natura è stata così diabolica da darle una mammella senza un attributo fondamentale?

Per più o meno un paio di generazioni in Italia la stragrande maggioranza delle bambine hanno probabilmente dato dei biberon a una bambola (che ha notoriamente un piccolo buchino al centro della bocca per incastrarci la tettarella del biberon che è una cosa lunghetta, sottile e dura), o visto donne dare biberon. Quante però hanno potuto osservare quotidianamente una donna allattare?

Così abbiamo tutte un po’ l’idea che attaccare il pupo al seno sia una cosa simile al dare biberon a una bambola. Non è che ci abbiamo mai riflettuto su: è solo che lo abbiamo visto e rivisto mille o diecimila volte in tanti anni, e acquisito inconsciamente fin da bambine, senza rendercene conto.

Succede quindi spesso che già in gravidanza molte di noi si siano guardate allo specchio chiedendosi: “Ma avrò il capezzolo giusto per allattare?”. Esistono addirittura attrezzi appositi inventati per “dare la forma” al capezzolo.

I capezzoli sono tutti diversi: alcune di noi li hanno piccoli e in fuori, altre li hanno ultrapiatti, che bisogna un po’ immaginare di averli: mah, saranno più o meno lì, al centro dell’areola. Certe donne hanno capezzoli davvero molto grandi, certe li hanno diversi tra di loro in forma o dimensione; altre mamme hanno nei o sporgenze piccole o grandi.

Dato che non andiamo in giro a confrontarci le tette, magari abbiamo l’idea che i capezzoli, come le areole, o i seni stessi, siano più o meno tutti uguali… tranne il nostro ovviamente che fa eccezione e quindi non va bene! E come fare la nostra povera creatura ad attaccarsi a quella roba lì? Insomma, Madre Natura, potevi pure farci più attenzione, per piacere?

Alcune di noi sono andate a partorire senza la minima idea che i loro capezzoli non fossero idonei
E la vicina di letto, o qualcuno che è passato di lì mentre facevamo una delle prime poppate ci ha messo un dubbio: “Eh, certo che te con quei capezzoli lì….”

Oh mamma, che intendeva dire? Che hanno che non va? Quel commento buttato lì scava un solco indelebile nella fragile (in)sicurezza della mamma in erba, e non si sradica più!

Così se la prima poppata non va proprio secondo le aspettative, abbiamo trovato il colpevole: il capezzolo sbagliato!!

Magari ne avrete già sentito parlare, altrimenti oggi vi svelerò un segreto: i bambini non poppano al capezzolo.

I bambini poppano al seno.

Un bambino ben attaccato prende “un boccone di seno”, bello grande, con la boccuccia spalancata, così che il capezzolo è solo la parte terminale di un “boccone” che comprende anche l’areola e il seno che vi sta dentro.

Quanta areola? Anche questa è una bella domanda: forse tutta, forse no, pure questo è un mito duro da sfatare. Abbiamo tutte areole di dimensioni diverse! Forse qualcuna di voi che legge ha il seno che l’areola molto larga, magari 3 o 4 dita.. in quel caso dubito che il vostro bambino potrebbe mai prenderla tutta in bocca.

Il segreto quindi è fare in modo che il bambino prenda in bocca il seno della mamma, non il capezzolo! Il capezzolo è solo la parte terminale della porzione di seno da poppare. Sono davvero rarissimi i casi in cui la bocca di quel bambino e il capezzolo di quella mamma si trovano in difficoltà: per esempio bimbi nati molto piccoli che hanno mamme con capezzoli davvero giganteschi (ma attente, se state pensando che il vostro capezzolo è uno di quelli, molto probabilmente non lo è).

Se il bambino fin dal primo momento dopo la nascita prende in bocca solo il seno della mamma, è quello che imparerà ad usare. Come ognuno di noi usa il servizio di posate che ha in casa.

Spesso invece il problema nasce perché il bambino prende pure un bel biberon o un ciuccio, con una forma, dimensione e consistenza estremamente diversi dal seno della sua mamma, e non ci capisce più niente! Quindi evitate accuratamente di dare o far dare al vostro neonato niente che non sia il vostro seno!

E se il bambino non riesce a prenderlo, o non riuscite voi a metterlo bene (state pur sempre imparando entrambi), o vi fa male, correte subito ai ripari, cercando velocemente una persona competente che vi aiuti e non una che vi dica che le vostre tette non vanno bene.

Martina

http://www.latteecoccole.net/2010/10/ambulatorio-ibclc-allattamento-roma/

 

 

Ritratto di Martina Carabetta

Posted by Martina Carabetta

Martina Carabetta, mamma di due ragazzi ormai ex-adolescenti, ed IBCLC (International Board Certified Lactation Consultant), cioè Consulente Professionale in Allattamento Materno, da quasi 20 anni aiuto le mamme in allattamento a Roma (e non solo!).