Con l’avvio del primo anno della scuola primaria il bambino inizia un nuovo percorso ricco di molteplici acquisizioni sia nell’ambito esperienziale che relativo all’apprendimento scolastico.

Egli comincia a relazionarsi con insegnanti diversi, a doversi attenere a nuove regole, a dover ridurre i momenti di gioco e di svago per lasciare spazio a situazioni e tempi più strutturati confrontandosi con nuovi compagni e con sé stesso in nuovi stimolanti apprendimenti.  

Con il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria il bambino solitamente dovrebbe aver già sviluppato alcune competenze, considerate come pre requisiti importanti, che lo aiuteranno via via ad acquisire le abilità di lettura e scrittura.

Tra queste competenze importanti, adeguate alla fase di sviluppo tipico del bambino e sollecitate soprattutto alla scuola dell’infanzia, vi sono le abilità meta fonologiche (cioè saper riflettere sui suoni delle parole indipendentemente dal loro significato) e le abilità grafomotorie, semantico-lessicali, percettivo-visive e percettivo-uditive.

 

Dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria

Durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, oltre a sviluppare nel bambino abilità e conoscenze funzionali al successivo apprendimento didattico della scuola primaria, si comincia anche a preparare gradualmente il bambino a questo passaggio molto importante della sua crescita così da dargli il tempo di elaborare i numerosi cambiamenti che dovrà affrontare.

Con il passaggio alla scuola primaria molti bambini infatti potrebbero provare emozioni intense anche contrastanti, tra cui l’entusiasmo per l’avvio di una nuova esperienza che sente nominare da tanto tempo e paura ed ansia per una situazione mai vissuta prima.

Foto di bambina con lo zaino - primo giorno di scuola primariaNella settimane che precedono l’ingresso alla scuola primaria potrebbe essere rassicurante per il bambino familiarizzare con i numerosi e nuovi materiali che vedrà durante l’anno scolastico recandosi con mamma e papà a prendere i quaderni, il grembiulino, i colori, scoprire assieme a loro che cosa serve per andare a scuola, sfogliare in un momento di relax e di piacevole condivisione i libri del primo anno (sempre nel rispetto dei tempi del bambino e di ciò che si sente di fare, senza forzare esperienze o accelerare acquisizioni).

Soprattutto durante i primi giorni di scuola è importante, per quanto possibile, prendersi il tempo necessario per fare le cose senza fretta in modo che il bambino possa comprendere bene e prendere confidenza con ciò che deve fare durante la giornata cominciando progressivamente ad interiorizzare una nuova e rassicurante routine senza sentirsi oppresso dalla fretta e dall’agitazione che inevitabilmente anche i genitori mostrerebbero nel fare tutto in velocità.

I bambini infatti apprendono molto da come si comportano gli adulti di riferimento e fin da piccoli li osservano per capire meglio se una situazione è positiva o meno: a tal proposito, al di là delle fondamentali rassicurazioni e della comprensione e vicinanza emotiva dei genitori, anche i comportamenti e le emozioni manifestate da mamma e papà possono fin dall’inizio aiutare a tranquillizzare il bambino nelle sue aspettative verso la nuova scuola (es. “vedo che il papà è rilassato e felice che io vada a scuola, è un posto buono per me”) ; una calda accoglienza verrà comunque fatta dalle nuove insegnanti i primi giorni di scuola, ed ogni bambino avrà modo di ambientarsi nel rispetto dei propri tempi e delle proprie emozioni.

Immagine di bambini in classe, scuola primaria

Durante l’anno scolastico, sia in prima che nelle classi successive, i genitori ed altri famigliari possono contribuire a sostenere al meglio i ritmi del bambino richiesti dalla scuola cercando di far sì che egli abbia un ritmo sonno-veglia regolare.

Da ricordare che il momento dell’andare a dormire deve prevedere delle chiare regole da rispettare stabilite dai genitori che permettano un adeguato numero di ore di riposo, essenziale per sostenere e sviluppare l’apprendimento, le capacità attentive e le funzioni cognitive comportamentali ed emozionali.

Sempre durante l’anno i genitori possono sostenere l’autonomia del bambino in diverse attività (es. preparare lo zaino) inizialmente suddividendo l’attività in piccoli passaggi spiegandoli e mostrandoli al bambino (magari anche con il supporto di una sequenza illustrata e colorata), per poi provare insieme e progressivamente con l’abitudine lasciare che il bambino sperimenti quanto appreso da solo: non importa se dimenticherà qualcosa a casa o se farà degli errori, l’importante è che il bambino si senta libero di parlarne e di confrontarsi perché gli errori servono ad imparare, a maturare, ad autoregolarsi e a rendersi sempre più responsabili… anche in relazione alle verifiche.

Foto di bambine a scuola che fanno attività creative

Infine l’interesse ad apprendere del bambino può essere supportato dimostrandosi per primi interessati a scoprire cose nuove e proponendo al bambino anche diverse attività ed esperienze concrete da vivere in prima persona in cui egli possa apprendere e fare nuove scoperte in una modalità attiva, senza comunque dimenticare l’importanza di lasciare al bambino anche molti momenti liberi in cui possa giocare, passare il tempo con le persone che ama, dedicarsi alle sue passioni, fare attività di movimento all’aria aperta e a contatto con la natura, inventare e sperimentare anche momenti di sana noia, che tra i numerosissimi stimoli di ogni giorno si rivela davvero essenziale per dare uno slancio alle capacità creative importanti non solo a scuola ma anche nella vita.

 

 

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Ritratto di Chiara Alberton

Posted by Chiara Alberton

Mi chiamo Chiara Alberton e sono una giovane psicologa residente in provincia di Treviso, Veneto. La mia passione per la psicologia è sempre stata presente fin da piccola e grazie agli studi universitari e ai numerosi tirocini effettuati presso centri specializzati e reparti ospedalieri ho potuto fare esperienza diretta con molte realtà differenti. Negli anni universitari ho scelto di approfondire soprattutto la psicologia cognitiva e la psicologia dell’età evolutiva, che riguarda i bambini e i giovani adulti. Conclusa l’università ho conseguito l’abilitazione per poter operare come operatrice di training autogeno somatico e  ho lavorato come tutor dell’apprendimento anche con bambini con DSA; tale esperienza mi ha condotta a perfezionarmi nella psicopatologia dell’apprendimento con un master universitario di II livello al fine di poter sostenere al meglio i bambini con difficoltà di apprendimento e le loro famiglie.

Contatti: chiaraalberton@yahoo.it

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